Pedalando per le risorse idriche.
Il
progetto che ha diverse valenze si prefigge però come obiettivo principale di
fare il punto della situazione delle risorse idriche di parte delle province di
Bolzano, Trento, Verona e Brescia. Partiremo da Prevalle e seguendo le piste
ciclabili attive in questa parte del territorio raggiungeremo Desenzano. Da qui
dopo aver caricato le nostre biciclette arriveremo a Verona. Cambio treno per
Bolzano e via per Merano per arrivare a Glorenza nel cuore della Val Venosta. Il
viaggio alla scoperta delle risorse idriche partirà proprio da questo
meraviglioso borgo medievale e precisamente dalla "visita" al Rio Ram che nella parte
italiana è minacciato da un un progetto di intubazione per lo sfruttamento a
scopo energetico. Scomparirebbe così uno splendido corso d'acqua che da vita ad
un biotopo davvero singolare. La battaglia è in corso e attendiamo gli sviluppi
della situazione.
A
Glorenza ed in tutta la Val Venosta sono attivi i Waale le rogge realizzate in
epoca medievale per sfruttare l'acqua di origine glaciale vista la scarsa
piovosità dell'area. Qui percorrendo i Waalwege potremo ripercorrere alcuni
itinerari immersi nel verde ed incontrare i pochi Waaler ancora attivi in area.
Da Glorenza scenderemo verso Merano e Bolzano percorrendo la ciclabile che
affianca l'Adige. Arriveremo poi a Trento e da qui a Rovereto. Avremo così modo di
incontrare i diversi affluenti dell'Adige e valutarne lo stato di salute. Da
Rovereto lasceremo la Via Claudia Augusta, per dirigerci a Mori scendere a Nago
ed arrivare a Riva. Qui incroceremo il corso del fiume Sarca immissario del
Lago di Garda. A Riva del Garda ci imbarcheremo e proseguiremo per Malcesine
prima della traversata verso Maderno in terra Bresciana. Da Maderno risaliremo
il bordo morenico fino alla località Tormini incrociando il Fiume Chiese che
scende dalla Val Rendena. Ne percorremo la ciclabile fino a Gavardo dove
si diparte il Naviglio Grande Bresciano le cui acque irrigano gran parte del
territorio bresciano e parte del mantovano per finire poi a
fluire nell'Oglio ad Acquanegra .
Nel
corso di questi quattro giorni di pedalata avremo modo di valutare lo stato di
salute dei diversi corpi idrici che incontreremo; oltre agli affluenti
dell'Adige, coll'Adige stesso, nell'area trentina vi sono diverse zone umide
tutelate. Incontreremo anche il Lago di Garda scendendo verso Nago e ci
stupiremo così come fecero i viaggiatori dell'ottocento durante i grand Tour.
Chiuderemo poi col Fiume Chiese che scendendo dall'Adamello regala da oltre un secolo energia all'industria
bresciana e da più secoli acqua alle terre bresciane e mantovane anche grazie al Naviglio.
Il
viaggio però ci darà anche l'occasione di poter valutare lo stato di salute
delle infrastrutture ciclabili di Brescia, Verona, Trento e Bolzano e
rappresenterà una occasione per dimostrare che è ancora possibile viaggiare
come nel passato con poca spesa e bassissimo impatto ambientale. A tal
proposito dobbiamo ricordare che il viaggio sarà effettuato utilizzando
biciclette da viaggio degli anni 70 nello specifico:
una
Rossignoli sportiva condorino a 10 velocità, una Wilier triestina sportiva a 10
velocità ed una Wilier Triestina da viaggio a tre velocità. Ovviamente con
bagaglio appresso.