Perché i commercianti dovrebbero chiedere meno parcheggi e più ciclabili (in 11 studi)
Lo spazio in città è una
risorsa limitata e, quando si parla di creazione di piste o corsie
ciclabili, spesso si tende a dimenticare che per fare posto a una
ciclabile, spesso si deve sottrarre spazio ad altri utenti della strada.
Per molti anni in Italia lo spazio è stato sottratto soprattutto ai
pedoni dando vita, in questo modo a degli spazi “ciclopedonali”,
ambienti ibridi in cui in molti casi i pedoni si sentono minacciati
dalla velocità delle biciclette e i ciclisti si sentono in pericolo a
causa dei movimenti improvvisi di pedoni e dai guinzagli telescopici per
cani.
Da qualche tempo a questa parte (sia lodato il cielo!) si sta sempre
più diffondendo l’idea per cui le ciclabili (piste o corsie che siano)
debbano essere costruite in sede stradale sottraendo spazio alle
automobili, in particolare ai parcheggi. Questo approccio tende a
incontrare l’opposizione (oltre che di quegli automobilisti che
ritengono che le strade debbano essere ad uso esclusivo dei veicoli a
motori) di molti commercianti che ritengono che eliminando spazio per la
sosta, questo si traduca necessariamente in una riduzione di introiti.
Le esperienze provenienti da tutto il mondo (tranne dall’Italia dove
si trovano finanziamenti per costruire autostrade che rimangono
inutilizzate, ma non per valutare quale sia la strada migliore per
guidare il paese fuori dalla crisi) dimostrano che la sostituzione di
parcheggi con piste o corsie ciclabili non solo non si traduce
necessariamente in una riduzione del fatturato per i commercianti
situati nelle zone interessate da questi cambi di destinazione d’uso
dello spazio pubblico, ma addirittura potrebbe comportarne un
considerevole aumento.
Di seguito riportiamo i risultati di 12 studi.
Portland, USA
Un’
analisi di 78 attività economiche
situate nell’area metropolitana di Portland nell’Oregon ha rilevato che
gli avventori non motorizzati (inclusi, quindi, i ciclisti) sono
consumatori che spendono in media tanto quanto se non di più di quanto
non facciano i consumatori in automobile. In un mese i ciclisti spendono
quindi meno degli automobilisti nei supermercati, ma spendono di più in
bar, ristoranti e botteghe di quartiere. In generale si può affermare
che i ciclisti spendono meno per ogni viaggio effettuato, ma comprano
più spesso.
New York City, USA
Un’
indagine condotta su 420 abitanti
della prima e seconda avenue dell’East Village di Mahattan, zona
caratterizzata da piste ciclabili in struttura, rivela che la spesa
aggregata dei non automobilisti rappresenta il 95% della spesa globale
nell’area interessata. I ciclisti in particolare spendono una media di
163 $ alla settimana contro i 143 $ di chi si sposta in automobile.
Auckland, Christchurch e Wellington, Nuova Zelanda
Un’
indagine condotta su 1.744 consumatori e 144 negozi
in nove aree di shopping nelle tre principali città della Nuova Zelanda
rivela che gli automobilisti spendono mediamente di più per ogni
viaggio effettuato rispetto a chi non utilizza l’auto (47 $ contro 34$).
Tuttavia nelle zone centrali delle città la differenza è solamente di
4$ per viaggio effettuato. Inoltre i consumatori non motorizzati
spendono più tempo nelle zone dello shopping rispetto a chi utilizza
l’automobile.
Dublino, Irlanda
Lo studio riguarda le
abitudini di consumo lungo due strade di Dublino: Grafton Street e
Henry Street. I commercianti in entrambi i casi tendono a sovrastimare
quanti dei propri clienti utilizzano l’automobile: a Grafton la stima
era del 13% a fronte di un dato reale del 10%, su Henry Street la stima
fatta era del 19% a fronte di un dato reale del 9%. Su Grafton Street
(strada fornita di migliori infrastrutture ciclabili) la spesa media
mensile si avvicina molto a quella degli automobilisti: 228 € contro 237
€.
Los Angeles, USA
A seguito dei lavori effettuati sulla York Avenue di Los Angeles è
stata aggiunta una corsia ciclabile a scapito di una corsia per le auto.
Uno studio ha evidenziato
“un effetto minimo sulle attività commerciali, valore degli immobili e
sulle abitudini di consumo della zona” a seguito del cambio della
destinazione d’uso. Quello che invece è stato evidenziato è una drastica
differenza tra le dichiarazioni dei redditi dei negozi situati lungo la
nuova ciclabile rispetto a quelli non interessati dalla ciclabile
($1.116.745 contro $574.778).
Toronto, Canada
Un’indagine condotta su 61 negozi e 538 clienti
su Bloor Street a Toronto ha evidenziato che solamente il 10 % dei
clienti utilizzano l’auto per fare acquisti e che coloro che arrivano a
piedi e in bicicletta spendono più denaro su base mensile. Gli autori
dello studio concludono dicendo che trasformare i parcheggi in piste o
corsie ciclabili “difficilmente” può avere un impatto negativo sul
volume di business generato nella zona e che, invece, “questo
cambiamento può verosimilmente incrementare l’attività commerciale”.
San Francisco, USA
Qualche anno fa, quando San Francisco stava considerando l’ipotesi di introdurre un sistema di
congestion charge (tipo area C a Milano), molti commercianti obiettarono che questa misura avrebbe soffocato i loro affari. Ma un’
indagine condottoa su 1.187 consumatori
nelle zone centrali della città ha rivelato che la maggior parte di
loro si spostava con i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta.
Coerentemente con quanto sostenuto in altri studi, i ricercatori hanno
individuato che gli utenti non motorizzati spendono di più rispetto
agli automobilisti in quanto visitano le aree di shopping più spesso.
Particolarmente interessante è che “l’ipotesi che i consumatori che si
muovono in automobile hanno una propensione alla spesa maggiore di chi
utilizza i trasporti pubblici non è suffragato dai dati emersi nello
studio e neppure dai risultati riscontrati in altre città”
Seattle, USA
La ricercatrice dell’Università di Washington, Kyle Rowe, ha
raccolto i dati
della vendita al dettaglio prima e dopo che la costruzione di una pista
ciclabile portò alla cancellazione di 12 posti auto sulla 65a strada a
Seattle. L’indice di vendite sulla 65a strada si è impennato dopo la
creazione della ciclabile, soprattutto se paragonato con gli altri
negozi del circondario.
Davis, California, USA
Uno s
tudio molto recente
condotto da due studiosi della University of California, Natalie
Popovich e Susan Handy hanno analizzato circa 1.900 viaggi verso il
centro di Davis effettuati dopo l’apertura di un centro commerciale. I
ciclisti non solo effettuano più viaggi di quanti non ne facciano gli
automobilisti, ma effettuano anche viaggi di maggiore valore portando a
una spesa media mensile di 250 $ contro i 180 $ degli automobilisti. La
cosa è tanto più interessante perché il centro commerciale considerato
vende tutto tranne cibo.
Bristol, Inghilterra & Graz, Austria
Dei ricercatori britannici hanno effettuato un’
indagine su 840 consumatori e 126 esercizi commerciali
a Bristol, Inghilterra da cui emerge che i venditori tendono a ritenere
che i propri clienti vivano molto più lontano di quanto effettivamente
non fosse e, soprattutto, che tendono a sopravvalutare l’uso fatto
dell’automobile: i negozianti di Bristol pensavano che il 41% dei loro
clienti arriva in auto, mentre questo era vero solamente per il 22%
(allo stesso tempo ritenevano che solamente il 6% si sposta in bici
contro un dato reale del 10%). Quest cifre sono perfettamente allineate a
quelle evidenziate durante un altro studio sulla città di graz in
Austria.
Melbourne, Australia
Un approccio differente viene offerto da uno studio condotto a Melbourne in Australia: la ricercatrice Alison Lee
ha scoperto che
gli automobilisti sostengono effettivamente una spesa media oraria
maggiore rispetto ai ciclisti (27$ contro 16,20$). Ma siccome un’auto
occupa il posto di 6 biciclette, il valore economico orario generato
dallo spazio occupato da un’auto è inferiore rispetto a quello occupato
dalle bici, motivo per cui sarebbe preferibile sostituire i parcheggi
per auto con quelli per biciclette.
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