martedì 19 maggio 2015

Un viaggio in bicicletta da Bari a Venezia per sensibilizzare cittadini e istituzioni verso temi come il turismo "lento".

Sì al turismo lento e alla mobilità sostenibile: Alberto e Luigi risalgono la costa adriatica in bici

Un viaggio in bicicletta da Bari a Venezia per sensibilizzare cittadini e istituzioni verso temi come il turismo "lento", l'uso di mezzi ecologici, la realizzazione di piste ciclabili e in più in generale promuovere la mobilità sostenibile. A farlo Alberto Cresti e Luigi Vianelli. La partenza, a bordo di due biciclette col telaio in bamboo, sabato 16 maggio 2015. Vari gli incontri previsti durante la risalita della ciclovia adriatica. Il primo domenica 17 maggio a Pescara dove è in programma Bicincittà, organizzata dalla UISP. Lungo il percorso verso nord visiteranno anche l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano e l'omonima torre, e faranno sosta ad  Alba Adriatica dove pernotteranno per ripartire, il giorno successivo, alla volta di San Benedetto, dopo aver simbolicamente guadato il fiume Tronto che divide Abruzzo e Marche, come buon auspicio per la costruzione di un ponte ciclopedonale che unisca, non solo fisicamente, le due Regioni, in nome della sostenibilità ambientale e della mobilità dolce. L’avventura dei due ciclisti veneti, che si concluderà a Venezia con una grande manifestazione per promuovere la ciclabilità nella città lagunare, anticiperà la “Biciclettata Adriatica” del 2 giugno e potrà essere seguita in tempo reale sul blog aperto per l'occasione. Chiunque potrà aggregarsi in qualsiasi punto del percorso, per pedalare insieme su un percorso che, sperano i due viaggiatori, diventerà presto la pista ciclabile più lunga d'Europa.
Perchè scegliere le biciclette in bambù. Le bici di Alberto e Luigi sono state realizzate artigianalmente a Bari dall'officina A.p.s Passi da Ciclope, un luogo particolare che si trova in un difficile quartiere della città, quello di San Paolo, e con una valenza sociale importante: insegnare ai ragazzi a riparare le loro bici e contemporaneamente consegnare loro le chiavi di un mestiere che potrebbe tornare utile quando saranno grandi. La bici non è vista solo come mezzo di spostamento ma diventa anche uno strumento di socialità, d’integrazione e di stimolo. L'officina ha lanciato sul web il progetto “Rivoluzioni contro-VENTO: bici e città” che è possibile sostenere economicamente sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso, network di Banca Etica, proprio per realizzare delle bici in bambù. I vantaggi di questa tipologia di biciclette sono diversi: oltre ad avere un design elegante e una linea snella che la rendono bella, la bici in bambù è molto resistente oltre che ecosostenibile. Nel corso del tempo, infatti, il bambù si è guadagnato il nome di “acciaio vegetale" grazie alla sua straordinaria resistenza meccanica sia alla compressione che alla trazione. Solo che, a differenza dell'acciaio vero, pesa dieci volte in meno e la sua estrazione non inquina. Un materiale quindi che rispetta l'ambiente. 



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