A 30 anni il rider ligure ha già centrato sette World Guiness Record, l'ultimo in Sardegna. Il segreto? La ricerca costante dell'adrenalina, l'incapacità di stare fermo e la cura maniacale del corpo, maniaco dei cicli alimentari: non beve e non fa uso d'integratori. I tatuaggi, per ora basta. Aveva promesso di farsene uno dopo ogni data importante, ma una volta centrati 7 World Guiness Record comincia a mancare lo spazio sul corpo. E' fatto così Vittorio Brumotti, campione del mondo di Bike Trail "progettato in Liguria e concepito a Finale Ligure" - come ama definirsi - la pelle come un'etichetta dove scrivere le istruzioni per l'uso, compreso quel "100% Brumotti" che vuol dire "diffidate dalle imitazioni". Dovrebbe saperlo, però, che non ce ne sono molti al mondo in grado di fare quello che fa lui: adrenalina, imprese, cura maniacale del corpo (non beve, non prende integratori) e un rapporto con la bici che va oltre a tutto e tutti. Un esempio? L'impresa di Punta Caroddi.
CHE NUMERI — Un mese di preparazione, 143 metri di altezza, meno di 2 metri quadrati la superficie in vetta, 12 ore in parete, 90 minuti per scalare la guglia, 1 minuto per compiere l'impresa: 21 balzelli sulla ruota posteriore della bike. Sei mesi dopo, Brumotti ci ripensa e dice: "Guardo avanti. La prossima sfida? Ci saranno i coccodrilli...". Intanto non perde occasione per tenere "caldi" i suoi fans, attraverso le apparizioni televisive, cominciate con "Bim Bum Bam" a 13 anni e proseguite con "Striscia la notizia" (il tuffo in mare con la bici da 17 metri), "Paperissima", "Le Iene" e naturalmente "Lo Show dei Record".
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