La Mathitech Bikes ha creato un sistema innovativo ed ecologico per la pulizia che ha già conquistato hotel specializzati della Germania e negozi di noleggio
di Micol Brusaferro
Nasce
a Trieste una nuova lavatrice automatica per biciclette, realizzata
dall’azienda Mathitech Bikes, attiva tra il capoluogo giuliano e la
Slovenia, che deriva dalla riprogettazione di una macchina simile, ma
molto più costosa e complessa. La novità, costruita in città, sta
registrando grande interesse a livello internazionale, con vendite
effettuate recentemente in Italia e all’estero.
QBike
washing station, questo il nome completo, è concepita come un
sistema innovativo che consente di eseguire da sola il lavaggio con
acqua e detergente ecologico ed è studiata per essere installata e
utilizzata in maniera semplice e rapida, proprio come una lavatrice
da casa.
Una
macchina rivoluzionaria per il settore e anche “green”, che
prevede non solo l’assenza di agenti inquinanti, ma anche un
sistema di risparmio dell’acqua, scaricata poi in modo diretto alla
rete fognaria, senza il bisogno di particolari filtraggi.
«Qualche
anno fa ho visitato la fiera Eurobike in Germania, la più famosa del
settore – ricorda Enrico Merlani, titolare di Mathitech Bikes–
dove ho visto i primi prototipi di lavatrici per biciclette, che però
faticavano a conquistare il mercato per l’alto costo, che si
aggirava sui 18mila euro. Ho chiesto all’azienda che la vendeva di
poter rivedere tutto il progetto, abbassando i costi e rendendo allo
stesso tempo più facile e intuitivo l’uso. Così è stato. Sono
riuscito ad abbattere il prezzo, quasi dimezzato rispetto al modello
precedente, e a proporla al mercato presto, insieme all’azienda con
la quale collaboriamo, la Novatec. Negli ultimi mesi abbiamo avuto un
ottimo riscontro e l’interesse sta crescendo costantemente».
Ma
come funziona? La bicicletta viene inserita all’interno dello
spazio attraverso grande ante vetrate, appoggiata su un braccio di
lavaggio basculante, dotato di getti e detergenti appositamente
scelti per non danneggiare la bici e i suoi componenti. Dall’esterno
il proprietario può osservare in tutta tranquillità la propria due
ruote nella fase di pulizia e attendere che sia pronta. Bastano tre
minuti per un lavaggio semplice e cinque per un ciclo intenso.
Al
momento una stazione di lavaggio è posizionata all’interno del
negozio Bikeways di viale Miramare 5, riservata ai proprietari per
pulire in velocità le bici noleggiate a triestini e turisti. Altre
sono state vendute sia in Italia che all’estero.
«Alcune
sono state comperate da bike hotel in Germania, per offrire un
servizio ai clienti che amano pedalare e scelgono strutture ricettive
ad hoc – spiega Merlani – le ultime tre uscite dalla nostra
fabbrica sono state dotate anche di gettoniera, programmabile dal
gestore dell’impianto con il prezzo che desidera e quindi fruibili
in modo completamente autonomo dalla gente. Altre ancora sono in fase
di costruzione. Finora sono state posizionate principalmente
all’interno di alberghi e in negozi di noleggio di bici».
La
macchina, larga e alta due metri, profonda un metro circa, è dotata
di un pannello multilingue con la possibilità di selezionare i
comandi in italiano, tedesco e inglese. Un software dedicato ordina e
controlla le varie fasi di lavoro.
Sull’ampiamento
del mercato e sulle potenzialità future della macchina Merlani ha le
idee chiare. «Sono tante le persone che si servono della bici per
spostamenti più o meno brevi, anche sul nostro territorio si
potrebbe pensare di introdurre una “lavatrice” nei pressi di
parchi, piste ciclabili o comunque aree frequentate da appassionati.
Vista
la semplicità della macchina si può pensare di posizionarlasenza
problemi in uno spazio esterno, prevedendo una tariffa per il
lavaggio, come alcuni acquirenti che l’hanno comprata già fanno.
Si potrebbe pensare anche di inserirla in zone dove sono presenti
autolavaggi – conclude - spazi quindi già ampi e attrezzati».
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